R.I.R.S., acronimo di Retrograde Intrarenal Surgery, a litotrissia endoscopica (RIRS per gli autori anglosassoni) è un intervento chirurgico mini invasivo che viene eseguito per via retrograda, tramite un accesso cistoscopico, risalendo lungo la via escretrice fino alle cavità renali. Grazie all’utilizzo dei sistemi di visualizzazione digitale e all’utilizzo del laser come fonte di energia per la frantumazione dei calcoli, la RIRS offre un approccio mini invasivo nella terapia della maggior parte dei calcoli del sistema urinario. A seconda della precisa localizzazione del calcolo si utilizzano endoscopi differenti.
Calcolosi renale
Il trattamento endoscopico della calcolosi renale viene eseguito con l’ausilio di uno strumento flessibile chiamato ureteronefroscopio. L’estremità di questo strumento, il cui diamento non supera i 3-4 mm, è flessibile nelle diverse direzioni dello spazio. Questo consente di poter esplorare nel dettaglio ogni calice renale. Lo strumento è dotato di un canale operativo attraverso il quale viene introdotta una fibra laser di 200 micron. In tal modo è possibile visualizzare e, contestualmente, trattare ogni calcolo indovato nelle cavità renali. Grazie all’ ausilio della tecnologia digitale l’immagine viene magnificata nel dettaglio consentendo di eseguire ogni manovra endoscopica con grande accuratezza. Questa tecnica chirurgica, forte della maneggevolezza e precisione degli strumenti endoscopici e grazie alla versatilità del laser come fonte di energia, sta assumendo sempre maggiore consenso internazionale nel trattamento di calcoli renali di grosse dimensioni ( > 1,5 – 2 cm). Il reale vantaggio è che si tratta di una procedura puramente endoscopica, in cui non è necessario eseguire alcun accesso chirurgico tradizionale o laparoscopico. La degenza media è circa 24 – 48 ore e l’intervento viene generalmente eseguito in anestesia loco regionale (sub aracnoidea o spinale). Nei casi in cui sia necessario viene posizionato un tutore ureterale che viene rimosso ambulatorialmente dop 10-15 gg.
Calcolosi ureterale
L’ureterorenoscopia semirigida è una procedura endourologica che viene utilizzata nel trattamento della calcolosi urinaria localizzata esclusivamente nel condotto ureterale. La procedura si esegue grazie all’utilizzo di strumenti endoscopici chiamati uretreoscopi. Questi strumenti di diametro compreso tra 2 e 3 mm recano in punta una telecamera ottica. Lo strumento viene utilizzzato per risalire lungo il decorso dell’uretere fino all’incluso litiasico e, grazie all’utilizzo di una fibra laser di 300 micron di diametro, di polverizzare il calcolo. La proceura viene eseguita in anestesia spinale e la degenza media è di 48 ore.
Posizionamento di stent ureterale
A completamento delle procedure endoscopiche, sia flessibili che semirigide, in alcuni casi viene posizionato un tutore ureterale (stent) che viene rimosso ambulatorialmente dopo circa 10 gg. Questo contribuisce a una corretta guarigione soprattutto nel caso di trattamento di calcolosi complesse o di grandi dimensioni
PCNL (nefrolitotrissia percutanea)
Le indicazioni della nefrolitotrissia percutanea (PCNL) sono rappresentate dalla calcolosi renale a stampo, dalla calcolosi renale di dimensioni >2 cm 2,5 cm (soprattutto se localizzata a livello del gruppo caliciale inferiore) e nel trattamento di calcoli renali di cistina. Aspetti tecnici La litotrissia percutanea si esegue in anestesia generale. Prevede il posizionamento di un catetere ureterale per l’opacizzazione della via escretrice. Il paziente viene messo in posizione prona o supina a seconda della scelta dell’operatore. L’intervento prevede l’esecuzione di un accesso nefrostomico (generalmente al calice inferiore), la dilatazione del tragitto e l’introduzione del nefroscopio nella via escretrice. Visualizzato il calcolo si procede alla sua frantumazione. In seguito alla frantumazione i residui vengono rimossi tramite il nefroscopio. Al termine della procedura viene posizionata nella via escretrice una nefrostomia per il drenaggio delle urine ed eventualmente un tutore uretreale da rimuovere successivamente. In alcuni casi si può posizionare una sonda nefrostomica in preparazione del’accesso chirurguico in anestesia locale prima di eseguire l’intervento di nefrolitotrissia.
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A cura di @Emanuela Dente https://www.linkedin.com/in/emanuela-dente-9472b0141/
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