Come ci si accorge di avere un tumore alla vescica? La risposta dell’urologo ad una delle domande più frequenti da parte dei pazienti che chiedono un consulto allo specialista in presenza di una sintomatologia specifica.
In questo caso il riferimento è alla presenza di sangue nelle urine (ematuria), una manifestazione in grado di allarmare il paziente e che, effettivamente, non va preso sotto gamba.
Nel caso in cui si verifichi un episodio di minzione con sangue nelle urine, anche solo alla fine del getto, è necessario rivolgersi al medico.
Dunque, i definitiva, per rispondere alla domanda iniziale: come ci si accorge di avere un tumore alla vescica? Vedere il sangue nelle urine è senza dubbio il primo e più evidente sintomo.
Il sintomo principale del tumore alla vescica è senza dubbio l’ematuria. Altri possibili segni sono l’aumento della frequenza ad urinare e il bruciore.
Nello specifico, l’EMATURIA, può essere distinta in
L’ematuria è un sintomo particolarmente comune che può presentarsi sia negli uomini che nelle donne.
Esistono inoltre alcuni agenti cancerogeni in grado di determinare l’insorgenza di un tumore vescicale a cui sono esposti particolari classi di lavoratori.
Secondo l’OMS il tumore della vescica ha un’altissima nei paesi industrializzati, essa aumenta con l’avanzare dell’età.
L’istotipo di più frequente riscontro deriva viene definito carcinoma a cellule transizionali (CCT), mentre il secondo istotipo più diffuso è il carcinoma squamoso.
E’ una malattia estremamente aggressiva che se non trattata con i metodi e la tempistica giusta può avanzare velocemente.
I tumori vescicali sono distinti in superficiali, quando sono limitati allo strato epiteliale interno, e in infiltranti,quando interessano gli strati muscolari e/o adiposo.
Dopo di una prima diagnosi anamnestica e clinica, lo specialista urologo proseguirà poi con tutta la diagnostica strumentale indispensabile per confermare la diagnosi.
Gli esami sa eseguire, dietro indicazione del medico, sono:
Una volta diagnosticato il tumore, sarà necessario che questo venga studiato (dimensioni, posiziona, infiltrazione della parete vescicale, multifocalità (presenza di più neoformazioni).
In presenza di un tumore alla vescica, l’unica soluzione possibile è l’intervento chirurgico.
Per quanto riguarda la terapia chirurgica, dunque, il primo passo è quello di effettuare una rimozione endoscopica (attraverso uno strumento che viene inserito attraverso il pene) del tumore effettuano una procedura che si chiama TURB (Trans-Urethral Resection of Bladder).
La procedura si svolge ispezionando la vescica con lo strumento endoscopico e rimuovendo successivamente non solo il tumore ma anche parte del tessuto sottostante.
Lo scopo di questa procedura è consentire una corretta tipizzazione istologica che valuta oltre al grado del tumore anche l’infiltrazione di quest’ultimo nei piani sottostanti.
Una volta tipizzato e studiato il tumore, viene deciso il percorso terapeutico.
Le strade sono due: In caso di tumore superficiale (non muscolo invasivo) si procede con una terapia conservativa e si effettuano cicli chemioterapia locali (installazioni endovescicali).
Queste vengono effettuate comodamente in ambulatorio, attraverso il posizionamento di un sottilissimo catetere tramite il quale verrà iniettato il farmaco).
Altre opzioni sono la terapia con farmaci come il BGC (o bacillo di Calmette & Guérin), oppure la Mitomicina C, intervallati da cistoscopia ogni 3 mesi per verificare l’assenza di possibili recidive intravescicali.
In caso di tumore muscolo-invasivo il trattamento chirurgico diventa radicale necessitando l’esecuzione di una cistectomia (rimozione della vescica).
La cistectomia è oggi uno degli interventi chirurgici più complessi.
L’operazione comprende diverse fasi:
La chirurgia robotica permette di eseguire tutte queste fasi con estrema precisione, offrendo al paziente i vantaggi di una tecnica mini invasiva.



