Come ci si accorge di avere un tumore alla vescica? La risposta dell’urologo

Come ci si accorge di avere un tumore alla vescica? La risposta dell’urologo ad una delle domande più frequenti da parte dei pazienti che chiedono un consulto allo specialista in presenza di una sintomatologia specifica.

In questo caso il riferimento è alla presenza di sangue nelle urine (ematuria), una manifestazione in grado di allarmare il paziente e che, effettivamente, non va preso sotto gamba.

Nel caso in cui si verifichi un episodio di minzione con sangue nelle urine, anche solo alla fine del getto, è necessario rivolgersi al medico.

Dunque, i definitiva, per rispondere alla domanda iniziale: come ci si accorge di avere un tumore alla vescica? Vedere il sangue nelle urine è senza dubbio il primo e più evidente sintomo.

Sintomi del tumore alla vescica

Il sintomo principale del tumore alla vescica è senza dubbio l’ematuria. Altri possibili segni sono l’aumento della frequenza  ad urinare e il bruciore.

Nello specifico, l’EMATURIA, può essere distinta in

  • macroscopica – ovvero quando l’urina appare di colore rosso/rosato
  • microscopica, quando l’urina è del suo colore normale pur essendoci presenza di sangue all’esame urine

L’ematuria è un sintomo particolarmente comune che può presentarsi sia negli uomini che nelle donne.

Possibili cause del tumore alla vescia

  • Età
  • Infiammazioni croniche vescicali e dell’apparato urinario
  • Dieta ricca di grassi
  • Fumo di Sigaretta e Fumo passivo
  • Familiarità per tumore vescicale

Esistono inoltre alcuni agenti cancerogeni in grado di determinare l’insorgenza di un tumore vescicale a cui sono esposti particolari classi di lavoratori.

Una malattia insidiosa

Secondo l’OMS il tumore della vescica ha un’altissima nei paesi industrializzati, essa aumenta con l’avanzare dell’età.

L’istotipo di più frequente riscontro deriva viene definito carcinoma a cellule transizionali (CCT), mentre il secondo istotipo più diffuso è il carcinoma squamoso.


E’ una malattia estremamente aggressiva che se non trattata con i metodi e la tempistica giusta può avanzare velocemente.

tumori vescicali sono distinti in superficiali, quando sono limitati allo strato epiteliale interno, e in infiltranti,quando interessano gli strati muscolari e/o adiposo.



Possibili Cause

  • Eta’
  • Infiammazioni croniche vescicali e dell’apparato urinario
  • Dieta ricca di grassi
  • Fumo di Sigaretta e Fumo passivo
  • Familiarità per tumore vescicale

Diagnosi

Dopo di una prima diagnosi anamnestica e clinica, lo specialista urologo proseguirà poi con tutta la diagnostica strumentale indispensabile per confermare la diagnosi.

Gli esami sa eseguire, dietro indicazione del medico, sono:

  • Ecografia renale e vescicale: serve per verificare la presenza di lesioni vegetanti nel lume vescicale
  • Citologia urinaria in tre campioni: serve per verificare la presenza di cellule maligne all’interno delle urine
  • Uro-TAC: Valuta tutto l’asse escretore, dai reni alla vescica. Verifica se oltre alla presenza di neoformazioni endovescicali si ha la presenza di ulteriori neoformazioni nel bacinetto renale o nell’uretere.
  • Cistoscopia flessibile: conferma la presenza di eventuali neoformazioni endovescicali già diagnosticare alla TC e fornisce ulteriori indicazioni sulla presenza di aree piatte e arrossate, quindi sospette, della mucosa vescicale.

Una volta diagnosticato il tumore, sarà necessario che questo venga studiato (dimensioni, posiziona, infiltrazione della parete vescicale, multifocalità (presenza di più neoformazioni).

In presenza di un tumore alla vescica, l’unica soluzione possibile è l’intervento chirurgico.

Intervento per la rimozione del tumore alla vescica

Per quanto riguarda la terapia chirurgica, dunque, il primo passo è quello di effettuare una rimozione endoscopica (attraverso uno strumento che viene inserito attraverso il pene) del tumore effettuano una procedura che si chiama TURB (Trans-Urethral Resection of Bladder).

La procedura si svolge ispezionando la vescica con lo strumento endoscopico e rimuovendo successivamente non solo il tumore ma anche parte del tessuto sottostante.

Lo scopo di questa procedura è consentire una corretta tipizzazione istologica che valuta oltre al grado del tumore anche l’infiltrazione di quest’ultimo nei piani sottostanti.

Una volta tipizzato e studiato il tumore, viene deciso il percorso terapeutico.

Terapia

Le strade sono due: In caso di tumore superficiale (non muscolo invasivo) si procede con una terapia conservativa e si effettuano cicli chemioterapia locali (installazioni endovescicali).

Queste vengono effettuate comodamente in ambulatorio, attraverso il posizionamento di un sottilissimo catetere tramite il quale verrà iniettato il farmaco).

Altre opzioni sono la terapia con farmaci come il BGC (o bacillo di Calmette & Guérin), oppure la Mitomicina C, intervallati da cistoscopia ogni 3 mesi per verificare l’assenza di possibili recidive intravescicali.

In caso di tumore muscolo-invasivo il trattamento chirurgico diventa radicale necessitando l’esecuzione di una cistectomia (rimozione della vescica).

La cistectomia è oggi uno degli interventi chirurgici più complessi.

L’operazione comprende diverse fasi:

  • l’asportazione della vescica e degli organi annessi (prostata nell’uomo, utero e ovaie nella donna)
  • la linfadenectomia pelvica, l’isolamento di un segmento dell’intestino di lunghezza che può variare tra 15 e 60 centimetri
  • la ricanalizzazione dell’intestino tenue
  • la riconfigurazione dell’intestino isolato per la creazione della neovescica o di un condotto ileale esterno (Bricker).

La chirurgia robotica permette di eseguire tutte queste fasi con estrema precisione, offrendo al paziente i vantaggi di una tecnica mini invasiva.

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