L’infertilità maschile è un problema di vaste proporzioni. Secondo l’OMS il 15-20% delle coppie con problemi di fertilità si concentra nei paesi ad alta industrializzazione.
Le cause che portano allo sviluppo di questa particolare condizione, possono essere molteplici. Tra queste, sicuramente abbiamo:
Ipogonadismo
Ostruzione delle vie seminali (Azoospermie ostruttive)
Tumori del testicolo
Alterazioni genetiche
Criptorchidismo (ovvero la mancata discesa dei testicoli nella loro sede entro il primo anno di vita. Questa condizione se non corretta chirurgicamente nei primi anni di vita, o se non affatto corretta, oltre all’aumentato rischio di sviluppo di tumore del testicolo, porta ad un mancato sviluppo dei testicoli stessi che esiterà in una poroduzione ridovva/assente di spermatozoi
Malattie sessualmente trasmesse: il Papillomavirus, Sifilide, Gonorrea, Clamidia possono provocare infertilità.
Chirurgia: i trattamenti chirurgici a livello uro-genitale, oppure quelli addominali demolitivi in seguito a neoplasie, le torsioni del testicolo possono fermare in maniera irreversibile la capacità eiaculativa e di conseguenza la capacità di riproduzione naturale del maschio.
Fumo di sigaretta o cannabis, assunzione di alcolici e droghe, danneggiano gli spermatozoi e ne riduce numero e capacità di movimento..
Infertilità maschile: la diagnosi
Un andrologo esperto attraverso un’anamnesi accurata viene a conoscenza di tutti i possibili fattori di rischio con cui il paziente è venuto in contatto:
malattie veneree
infiammazioni acute e croniche alla prostata e alle vescicole seminali
Parotite (se contratta dopo la pubertà può causare orchite con possibile esito in azoospermia)
Tubercolosi (può colpire vie spermatiche in toto, causando un sovvertimento anatomico non curabile nemmeno chirurgicamente
Diabete
Fibrosi cistica (Anche nei portatori sani è possibile la completa agenesia dei dotti deferenti, quindi ostruzione non correggibile chirurgicamente) Uso e abuso di farmaci
Esposizione a sostanze tossiche, metalli pesanti o radiazioni
Fondamentale per una diagnosi precisa, si comincia dalla palpazione dei testicoli (con valutazione del volume, posizione, e presenza eventuale di noduli palpabili), degli epididimi e dei dotti deferenti.
Esami del liquido seminale e spermiogramma
Assolutamente fondamentali, per una corretta diagnosi, nei casi di infertilità, sono lo spermiogramma e l’esame del liquido seminale.
Parliamo di un same indispensabile per l’individuazione del problema, e un andrologo esperto deve valutare tutte le possibili alterazioni degli spermatozoi.
Questi esami, sono in grado di rilevare ogni tipo di condizione in grado di compromettere la corretta funzionalità degli spermatozoi.
Tra queste, ci sono:
Oligospermia (ridotto numero di spermatozoi)
Azoospermia (assenza di spermatozoi) che può essere anche segno di una ostruzione delle vie seminali che non permette il passaggio degli spermatozoi al momento dell’eiaculazione
Astenospermia (ridotta motilità degli spermatozoi)Teratozoospermia (difetti nella forma degli spermatozoi)
Infertilità maschile: esami strumentali
La diagnosi di infertilità, prevede anche l’esecuzione di alcuni esami strumentali propedeutici, che sono:
ecografia scrotale: con l’obiettivo di diagnosticare anomalie come l’agenesia dei vasi deferenti, alterazioni dell’epididimo, tumori, spermatocele, ecc…
ecografia trans-rettale: un’ accurata valutazione della prostata e delle vescicole seminali, è utile per diagnosticare una eventuale agenesia delle vescichette seminali, prostatite, ascesso prostatico, ipertrofia prostatica, oltre che forme ostruttive acquisite (molto frequenti cisti prostatiche comunicanti o non comunicanti con le vescicole seminali) che ostruiscono i dotti eiaculatori
eco-doppler testicolare: per la diagnosi e la valutazione dell’entità di un varicocele nell’uomo con problemi di sterilità.
Terapia
Le terapie ovviamente variano a seconda della causa di assenza di spermatozoi.
In caso di fallimento di questa prima linea terapeutica o non applicabilità della stessa esistono terapie chirurgiche che permettono il recupero di spermatozoi in caso di Azoospermie non ostruttive e la ricanalizzazione chirurgica in caso di Azoospermie Ostruttive.
Tecniche di recupero chirurgico degli spermatozoi:
Queste tecniche consentono il possibile recupero e utilizzo a fresco o congelamento degli spermatozoi per effettuare la fecondazione assistita.
Questi interventi prevedono il prelievo di una piccola quantità di tessuto testicolare è una procedura che dura circa 30 minuti e si effettua in anestesia locale e in regime di day surgery.
TURED (Trans Urethral Resection of Ejaculatory Ducts)
Vaso-Vasostomia (ricanalizzazione attraverso un intervento microchirurgico dei dotti deferenti bypassando il tratto ostruito
Vaso-Epididimostomia(Ricanalizzazione attraverso un intervento microchirurgico dei dotti deferenti con l’epididimo bypassando il tratto ostrutito; Questo intervento viene indicato quando l’ostruzione è tropo vicina all’epididimo.
Questi interventi sono sicuramente più complessi di un più semplice prelievo di tessuto testicolare, possono durare dai 60 ai 180 minuti e richiedono un periodo di degenza di circa 2 notti.