Malattia rara che colpisce uomini tra i 15 e 40 anni.

La causa di questi tumori non è ancora ben definita ma sono riconosciuti alcuni fattori di rischio:

  • criptorchidismo (mancata discesa del testicolo fino alla puberta’)
  • familiarità
  • sindrome di Klinefelter

SINTOMATOLOGIA

Spesso modesta, questa malattia può essere spesso misconosciuta sottovalutando segni e sintomi che possono esser un campanello d’allarme:

  • Pesantezza del testicolo
  • Aumento di dimensioni del testicolo
  • Aumento di consistenza del testicolo e presenza di aree dure (nodulari)
  • Dolore ( presente in circa il 20% dei casi, e comunemente associato alla presenza di piccole emorragie intratesticolari o intraneoplasia )
  • Microlitiasi testicolare

Possono esserci sintomi legati alla diffusione della malattina in sedi extratesticolari (polmone, fegato , cervello…) che sono legate all’organo colpito (difficolta’ respiratorie, tosse, ittero, disturbi della visione…ecc ecc)

Diagnosi

La diagnosi è soprattutto medica si basa su una visita andrologica accurata.

L’ecografia testicolare rappresenta un mezzo quasi indispensabile la valutazione clinica in caso di sospetta neoplasia testicolare (si può valutare la possibile presenza di noduli ipoecogeni intratesticolari o microlitiasi testicolare) Infine per una completessa diagnostica devono essere associati alcuni marcatori come l’alfa feto proteina, la beta-HGC e la LDH misurabili con un semplice prelievo venoso.

Classificazione dei Tumori del Testicolo

Le varietà istologiche sono molteplici. Nel 95% di essi originano dall’epitelio germinativo. Nel rimanente 5% possono originare dal testicolo prendono il nome di tumori dello stroma o dei cordoni sessuali.

Classificazione istologica dei tumori testicolari raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità:

  1. Tumori a Cellule Germinali
  • Neoplasia Intratubularea cellule germinali
  • Seminoma
  • Seminoma Spermatocitico
  • Carcinoma Embrionale
  • Yolk Sac Tumor
  • Coriocarcinoma
  • Teratoma (maturo, immaturo, con componenti maligne)
  1. Tumori dello Stroma e dei Cordoni Sessuali
  • Tumori a cellule di Leydig
  • Tumori a sole cellule di Sertoli
  • Tumori della Granulosa
  • Misti
  1. Tumori Misti a Cellule Geminali e dei Cordoni Sessuali (Gonadoblastoma).

Stadiazione

Un tipico sintomo del tumore del pene è una variazione nell'aspetto della pelle del glande, prepuzio o dell’asta

Passo fondamentale per la scelta del trattamento più indicato.

Il cancro del testicolo si classifica nei seguenti stadi:

  • stadio I: il tumore è circoscritto al testicolo;
  • stadio II: il tumore si è diffuso ai linfonodi addominali;
  • stadio III: il tumore si è esteso oltre i linfonodi addominali, diffondendosi a distanza

Terapia

La scelta della terapia e multifattoriale e dipende da: sede, stadio del tumore, età del paziente e condizioni cliniche generali.

  • chirurgia
  • radioterapia
  • chemioterapia

Chirurgia

L’ orchifunicolectomia radicale è la rimozione del testicolo e del funicolo spermatico (cordone a cui il testicolo è sttaccato) fino all’anello inguinale interno mediante incisione inguinale.

Nel caso in cui la stadiazione TC del tumore indichi un coinvolgimento linfonodale (metastasi linfonodali), si completa il trattamento con chemio o radioterapia a seconda del tipo di tumore. Linfoadenectomia retroperitoneale, in caso di persistenza delle metastasi, anche dopo i suddetti trattamenti, è possibile un intervento chirurgico (più lungo e complesso) che prevede l’asportazione dei linfonodi regionali retroperitoneali.

Interventi

Radioterapia

  • La radioterapia usa i raggi X per distruggere le cellule tumorali. Viene spesso utilizzata dopo la chirurgia per distruggere eventuali cellule tumorali ai linfonodi.

Chemioterapia

La chemioterapia è un trattamento sistemico.

I farmaci, utilizzati per lo più in associazione, sono:

  • Cisplatino
  • Vinblastina
  • Bleomicina
  • Ciclofosfoammide
  • Etoposide
  • Ifosfamide

Gli effetti secondari della chemioterapia sono spesso severi ed includono la diarrea, l’ anemia, reazioni cutanee e disturbi di tipo neurologico.

Stadio I

Seminoma: orchifunicolectomia eventualmente associata a radioterapia esterna sui linfonodi addominali (ove applicabile).

Non seminoma: orchifunicolectomia e dissezione linfonodale (ove applicabile) oppure da controlli periodici strumentali (TAC del torace e dell’addome) per accertare tempestivamente l’insorgenza di una recidiva; in quest’ultimo caso, si comincia subito una chemioterapia sistemica. 

Stadio II

In questo stadio la malattia ha infiltrato il linfonodi addominali (retroperitoneali), abbiamo le seguenti opzioni terapeutiche:

In caso di seminoma: se i linfonodi sono di dimensioni inferiori ai 3 cm di diametro è indicata orchifunicolectomia seguita da radioterapia; se i linfonodi hanno dimenisioni superiori a 3 cm è indicata orchifunicolectomia seguita da chemioterapia;

In caso di tumori non seminomatosi: è indicata orchifunicolectomia e dissezione linfonodale (soprattutto se i linfonodi non sono troppo voluminosi) con successiva chemioterapia.

Stadio III

In questo stadio, il più avanzato, le opzioni terapeutiche sono:

chemioterapia;
rimozione chirurgica dei residui o a radioterapia sugli stessi, in caso di risposta parziale alla chemioterapia, caratterizzata dalla persistenza di masse residue, ossia di lesioni tumorali che, benché ridotte di volume, non spariscono del tutto, o stretta sorveglianza mediante ripetizione periodica di esami strumentali;
– chemioterapia con altri farmaci chemioterapici, ivi inclusa una chemioterapia ad alte dosi con trapianto autologo di midollo osseo, nel caso la malattia non risponda affatto alla chemioterapia.

Interventi