I farmaci, utilizzati per lo più in associazione, sono:
- Cisplatino
- Vinblastina
- Bleomicina
- Ciclofosfoammide
- Etoposide
- Ifosfamide
Gli effetti secondari della chemioterapia sono spesso severi ed includono la diarrea, l’ anemia, reazioni cutanee e disturbi di tipo neurologico.
Stadio I
Seminoma: orchifunicolectomia eventualmente associata a radioterapia esterna sui linfonodi addominali (ove applicabile).
Non seminoma: orchifunicolectomia e dissezione linfonodale (ove applicabile) oppure da controlli periodici strumentali (TAC del torace e dell’addome) per accertare tempestivamente l’insorgenza di una recidiva; in quest’ultimo caso, si comincia subito una chemioterapia sistemica.
Stadio II
In questo stadio la malattia ha infiltrato il linfonodi addominali (retroperitoneali), abbiamo le seguenti opzioni terapeutiche:
In caso di seminoma: se i linfonodi sono di dimensioni inferiori ai 3 cm di diametro è indicata orchifunicolectomia seguita da radioterapia; se i linfonodi hanno dimenisioni superiori a 3 cm è indicata orchifunicolectomia seguita da chemioterapia;
In caso di tumori non seminomatosi: è indicata orchifunicolectomia e dissezione linfonodale (soprattutto se i linfonodi non sono troppo voluminosi) con successiva chemioterapia.
Stadio III
In questo stadio, il più avanzato, le opzioni terapeutiche sono:
chemioterapia;
rimozione chirurgica dei residui o a radioterapia sugli stessi, in caso di risposta parziale alla chemioterapia, caratterizzata dalla persistenza di masse residue, ossia di lesioni tumorali che, benché ridotte di volume, non spariscono del tutto, o stretta sorveglianza mediante ripetizione periodica di esami strumentali;
– chemioterapia con altri farmaci chemioterapici, ivi inclusa una chemioterapia ad alte dosi con trapianto autologo di midollo osseo, nel caso la malattia non risponda affatto alla chemioterapia.