Movember 2025: anche quest’anno la parola d’ordine è PREVENZIONE

Movember 2025, torna il mese della prevenzione del tumore alla prostata, un’iniziativa pensata per sensibilizzare tutti gli uomini in merito alle malattie dell’apparato genitale e riproduttivo, con un focus particolare su quella che, senza dubbio, è la neoplasia più comune nella popolazione maschile.

Movember è un vero e proprio movimento, il cui nome nasce dalla crasi di due parole, “Moustache”, parola francese che indica i baffi, e “novembre”). Si tratta di un evento annuale creato a scopo benefico nato per raccogliere fondi e diffondere la consapevolezza in merito al cancro della prostata e altre malattie.

La Fondazione Movember gestisce l’evento attraverso il sito Movember.com Il motto di Movember è quello di “cambiare il volto della salute dell’uomo” grazie alla diagnosi precoce, promuovendo la cultura della prevenzione, che precede un controllo annuale e una maggiore consapevolezza rispetto ai potenziali rischi legati ai precedenti familiari e allo stile di vita.

Tumore alla prostata: gli ultimi dati

In Italia vengono rilevati all’incirca 41mila nuovi casi di tumore alla prostata ogni anno, e un uomo su 9 riceve la una diagnosi di questo genere nel corso della propria vita.

Il cancro alla prostata, dunque, è la neoplasia più diffusa tra gli uomini e per questo anche la più temuta.

Per fortuna, grazie a prevenzione e diagnosi precoce, si è giunti ad una percentuale di guarigione superiore al 90%.

I casi di tumore alla prostata rappresentano oltre il 20% delle neoplasie maschili e la massima incidenza è stata riscontrata negli over 65 anni, anche se negli ultimi anni questo tipo di dato è stato quasi del tutto sconfessato dal momento che si presentano casi anche in pazienti di 45-50 anni.
   

Prevenzione e controlli periodici

Tuttavia, molte persone pensano ancora che il tumore alla prostata sia la “malattia degli anziani”, e trascurano i controlli fino a che non si presentano sintomi conclamati.

Questo è profondamente sbagliato.

Naturalmente, i casi di tumore alla prostata in pazienti sotto i 40 anni sono rari tuttavia, vista la forte componente genetica ereditaria, ha sempre senso cominciare uno screening con PSA annuale e una visita urologica dai 40 anni, in quanto la percentuale di possibile insorgenza della malattia, anche in giovane età raddoppia.

Il PSA

Il PSA (antigene prostatico specifico) è un semplice esame del sangue il cui scopo è quello di individuare la presenza, o meno, di eventuali anomalie, anche in assenza di sintomi.

Quello del PSA è un esame fondamentale, che andrebbe fatto una volta l’anno a partire dai 50 anni. Ma, attenzione, il PSA non è necessariamente un indicatore della malattia, ma è un dato che va “interpretato” dallo specialista.

Perché il referto del prelievo, inteso come singolo esame di laboratorio, è un dato che non deve allarmare il paziente.

Un esame da “interpretare”

Ma cosa vuol dire “interpretato”?

Lo specialista urologo in sede di visita ha il compito di interpretare il valore anche attraverso un esame clinico e un’esplorazione rettale.

Esistono inoltre dei parametri (validati dalle linee guida internazionali di Urologia) che vanno comunque sempre considerati che sono il PSA Velocity (quanto velocemente avviene il trend in ascesa del valore) e PSA Doubling time (quanto velocemente si assiste al raddoppio del valore precedente del PSA).

Una volta valutati i parametri suddetti e lo stato clinico del paziente, lo specialista ha il compito di capire se il paziente ha potenzialmente il rischio di sviluppare un tumore alla prostata.

Sintomi del tumore alla prostata

Il tumore della prostata è un tipo di cancro estremamente subdolo che spesso non dà alcuno disturbo, nelle fasi iniziali e cresce silente nel tempo. Esso viene con la visita urologica di prevenzione, un’esplorazione rettale e il controllo del PSA , con un prelievo del sangue.

In presenza di malattia tumorale, e di scarsa prevenzione e controllo, essa cresce indisturbata, dando origine a possibili sintomi delle basse vie urinarie:

  • difficoltà a urinare (getto progressivamente più deebole)
  • bisogno di urinare spesso
  • dolore quando si urina
  • sangue nelle urine o nello sperma
  • sensazione di non riuscire a urinare in modo completo

Qualora la malattia andasse avanti, possono anche insorgere dolori in sede perineale (tra ano e scroto), dolori alle ossa soprattutto del bacino e anca.

La prevenzione, dunque, è senza dubbio la prima arma di difesa, quando si parla di tumore alla prostata.

Ma la visita urologica annuale è un appuntamento al quale non bisogna mai mancare, in ogni caso. Ecco che Movember diventa l’occasione giusta per chi ancora non ha effettuato il controllo.

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