Disfunzione erettile, i rimedi naturali funzionano davvero? LA RISPOSTA DELL’ANDROLOGO

In presenza di una disfunzione erettile i rimedi naturali sono davvero in grado di ridare slancio alla vita sessuale di un individuo?

Senza dilungarci in ulteriori preamboli e con l’unico obiettivo di evitare inutili giri di parole, la risposta è univoca, chiara e semplice: NO. Per la disfunzione erettile i rimedi naturali non servono.

Senza eccezioni.

Ovviamente non basta semplicemente dare una risposta a un quesito per far si che questa venga accettata, ci sono delle motivazioni alla base di quanto affermato qui sopra.

Prima di addentrarci nel vivo di un argomento così delicato, però, è doverosa una premessa.

La ricerca dei sintomi

L’abitudine di interpellare internet come un oracolo si è diffusa sempre di più negli ultimi anni.

Gli argomenti che le persone cercano su internet sono i più disparati ma quello che maggiormente interessa gli utenti sono i sintomi.

In pratica si va alla ricerca di un vero e proprio responso, andando ad elencare quelli che sono gli “indizi” che il corpo ci dà, con l’obiettivo di avere un suggerimento anche in merito ad una eventuale terapia in grado di alleviare la propria sofferenza.

Naturalmente la disfunzione erettile non fa eccezione.

Tuttavia, quando si parla di questa particolare condizione, quello che maggiormente gli utenti ricercano sono i “rimedi naturali” in grado di alleviare questo disturbo o addirittura eliminarlo.

L’integrazione dell’AI nei motori di ricerca, poi, ha peggiorato le cose.

Basta fare una semplice ricerca per ritrovarsi di fronte ad una risposta generata dall’AI che riporta tutti quelli che sono i “rimedi naturali per la disfunzione erettile“. Tra questi troviamo anche tecniche di rilassamento e integratori a base di erbe.

Niente di più sbagliato. L’unico modo per avere una diagnosi corretta e una terapia efficace è quello di rivolgersi allo specialista andrologo.

Ecco, dopo questa doverosa precisazione, possiamo addentrarci nell’argomento e illustrare nel dettaglio quelle che sono le caratteristiche di questa patologia, andando poi a spiegare le possibili soluzioni attualmente disponibili.

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Che cos’è la disfunzione erettile

La disfunzione erettile viene definita come “l’incapacità persistente di raggiungere e mantenere un’erezione sufficiente per permettere un rapporto sessuale soddisfacente” (Linee Guida EAU)

Questa condizione non rappresenta solo un problema di natura sessuale, ma un importante campanello d’allarme che potrebbe indicare la presenza di condizioni patologiche come: 

  • diabete
  • ipertensione
  • sindrome metabolica 
  • problemi di natura cardiovascolare 

Basti pensare che le arterie che vanno al pene hanno lo stesso calibro delle arterie coronarie, per cui l’insorgenza di disfunzione erettiva repentina, causata da totale o parziale ostruzione arteriosa peniena, può essere il sintomo premonitore di una ostruzione arteriosa totale o parziale a livello coronarico.

Sono circa 3.000.000 i pazienti affetti da questo tipo di disturbo, sebbene in questo numero non sono considerati tutti quegli uomini che per paura, timidezza o vergogna non ammettono la problematica e non ne parlano con uno specialista.

Si calcola che oltre il 50% degli uomini sopra i 50 anni di età ne è affetto.

L’impotenza, però, è una patologia davvero molto complessa, che comporta numerose variabili, nessuna delle quali può essere trascurata se si vuole arrivare ad una diagnosi certa e a una cura efficace.

Una patologia subdola

Si tratta di una condizione molto comune, che può avere una base organica oppure psicogena. I pazienti più inclini a questo genere di patologia sono (nella maggior parte dei casi) fumatori o anche accaniti fumatori, diabeticiipertesi oppure obesi.

Purtroppo, però, la disfunzione erettile è anche una condizione subdola, che tende a manifestarsi gradualmente e proprio per questo induce nella persona che ne è affetta un senso di smarrimento e incertezza in quanto, almeno nelle fasi iniziali, si pensa a una semplice “défaillance” destinata a non ripetersi.

Certo, potrebbe trattarsi di un episodio isolato tuttavia, è molto importante comprendere, come abbiamo già specificato all’inizio di questo articolo, che non ci si deve mai affidare al caso ed è sempre opportuno consultare uno specialista andrologo, per ricevere una terapia appropriata.

Vediamo, dunque, in che modo è possibile intervenire.

Combattere l’impotenza con i farmaci

Sono passati più di vent’anni da quando il Viagra, primo farmaco contro l’impotenza, ha rivoluzionato l’universo maschile. Ma è arrivato il momento di guardare oltre.

La terapia farmacologica per la cura della disfunzione erettile ha lasciato il posto ad un nuovo tipo di intervento, che risulta essere il presidio medico più efficace e più sicuro per i pazienti che non trovano soluzione nella terapia farmacologica.

Questa patologia deve essere affrontata a 360°, partendo innanzitutto dalla correzione del proprio stile di vita, mettendo in atto una terapia di tipo comportamentale che prevede innanzitutto smettere di fumare e incrementare l’assunzione di liquidi.

Prima di procedere con l’assunzione di farmaci, inoltre, è fondamentale regolarizzare i valori del colesterolo e della pressione sanguigna, andando a “sistemare” quella che è la situazione di un eventuale diabete.

I farmaci per la disfunzione erettile, in sostanza, non fanno altro che andare ad aumentare l’elasticità vascolare in modo tale da consentire una maggiore quantità di sangue ad alta pressione all’interno dei corpi cavernosi, consentendo di aver un’erezione finalmente valida.

Queste sono tutte informazioni che il paziente riceverà dallo specialista andrologo in sede di visita. Una ragione in più per consultare il medico e non cercare una diagnosi utilizzando improbabili scorciatoie.

La cosa importante è che lo specialista faccia un’anamnesi completa anche dello stile di vita del paziente stesso in modo tale da consentirgli dei risultati efficaci.

La terapia con i farmaci inibitori della fosfodiesterasi 5 (PDE5) deve essere scelta in base alle esigenze e anche le “abitudini” del paziente.

Per i pazienti che hanno magari solo dei rapporti occasionali, ad esempio, esistono delle terapie che vengono prese giornalmente, in modo tale da non doversi medicalizzare subito prima del rapporto e di non “condizionare” la propria vita.

E se la terapia farmacologica fallisce?

Tuttavia, in alcuni casi, è possibile che la terapia farmacologica risulti fallimentare o, quantomeno, non produca i risultati sperati.

Fortunatamente l’andrologia si è evoluta in questi anni, e il percorso terapeutico per la cura della disfunzione erettile ha lasciato il posto ad un nuovo tipo di intervento, che rappresenta senza dubbio il presidio medico più efficace e più sicuro per i pazienti che non trovano soluzione nella terapia farmacologica.

Parliamo della protesi peniena.

Protesi al pene: la soluzione terapeutica più moderna

Si stima che, con circa 20000 interventi l’anno, la protesi peniena costituisca la soluzione terapeutica più in crescita tra la popolazione maschile.

Questo grazie anche a protesi che riescono a mantenere sia l’aspetto estetico che quello funzionale, rendendo il pene il più vicino possibile alle sue normali condizioni.

Secondo una stima recente, il 93% delle protesi impiantate, a 5 anni dall’intervento, non necessita di sostituzioni e nuovi interventi. Inoltre, grado di soddisfazione dei pazienti arriva al 90%, con gli individui operati che consigliano tranquillamente la procedura alle altre persone.

Un dato assolutamente incoraggiante è rappresentato dalla percentuale di coloro che hanno riscontrato un miglioramento della vita di coppia, ben l’83%.


La soluzione non chirurgica: le onde d’urto a bassa intensità

Le onde d’urto sono delle onde acustiche che generano degli impulsi, ad alta e media intensità, e sono già ampiamente utilizzate in medicina e soprattutto in urologia per la frantumazione dei calcoli renali (Litotrissia Extracorporea o ESWL).

La bassa intensità delle onde d’urto, ha delle proprietà angiogenetiche” che consente la formazione di nuova vascolarizzazione a livello del pene o della prostata determinando ripetuti microtraumi a livello delle membrane cellulari.

In presenza di disfunzione erettile il trattamento consente un aumento della vascolarizzazione a livello del pene, quindi un maggior afflusso di sangue al momento dell’eccitazione consentendo erezioni più forti e durature.

In alcuni casi, il primo ciclo può essere effettuato anche in sede di visita.

Il paziente effettua il trattamento in posizione supina, disteso sul lettino.

Ogni ciclo dura circa 15-10 minuti, il manipolo della macchina emette degli impulsi che sono distribuiti attraverso i movimento dell’operatorie in tutte le aree anatomiche de pene.

Grazie a questa tecnologia il trattamento è rapido, indolore, sicuro e offre ottimi risultati.

Ad oggi la letteratura di settore parla chiaro, le onde d’urto hanno un effetto valido e duraturo nel tempo, permettendo addirittura di poter rendere responsivi a terapia farmacologica pazienti prima resistenti.

Ad oggi questo tipo di trattamento è compreso nella linee guida internazionali dell’European Association of Urology (EAU) e in quella dell’American Urology Association (AUA).


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